La morte di Papa Francesco non è solo un evento religioso: è una scossa geopolitica che si propaga
ben oltre le mura vaticane. Francesco ha incarnato una forma inedita di diplomazia: non fatta di
eserciti o trattati, ma di simboli, empatia, dialogo. Mentre l’Europa perdeva centralità, il Papa si
imponeva come voce morale globale. Ora, con la sua scomparsa, si apre un vuoto che Bruxelles
sembra impreparata a colmare. La domanda è semplice, ma spietata: l’Unione Europea è pronta ad
assumersi quel ruolo?